Nero+nero troppo nero, 1988
tecnica mista su tela cm. 80x80
In questo cambiamento non c'è traccia di trasgressione del pensiero geometrico (ribadito dall'eloquenza delle campiture, dalla costruttività del colore e dall'accostamento a dittico o trittico), ma recupero di una libertà che l'artista avverte sacrificata dalla categoricità dell'assunto rigorosamente disciplinato delle striscie.
Così la visione geometrica di Pope è repentinamente passata dalla perentorietà del momento esistenziale alla riacquisizione degli antefatti storici, che sostanziano la vita di vissuto. La sua più recente produzione (i suoni della superficie '91) è quindi solo un apparente tradimento del principio geometrico.
luciano perissinotto, 1992